mercoledì 31 dicembre 2008

funziona o no?... si ... quindi...


Oggi la mia ginecologa mi ha detto che non si sa quale sia la ragione scientifica precisa dell'efficacia della spirale come metodo contraccettivo. Abbiamo delle ipotesi scientifiche ma non delle ragioni scientifiche provate. Ho letto un articolo su internet molto sicuro di sè che dava delle ragioni non abbastanza chiare per i miei gusti (per esempio che il rame è un potente spermicida, quindi la spirale al rame sarebbe più efficacie, può darsi: Bo?). A questo punto, sapendo che la usavano anche gli egiziani migliaia di anni fa, ipotizzo che parecchie delle donne occidentali, le quali nella gran parte dei casi non credono alla magia, stiano usando un amuleto che funziona. Si sa che la spirale funziona nel 99% dei casi ma non si sa perchè, la usiamo perchè funziona ma non sappiamo perchè funziona. A questo punto ipotizzo che smetta di funzionare nell'1% dei casi perchè la donna che la porta ha smesso fortemente (dentro di sè) di non volere un bambino, ma non lo vuole far sapere agli altri per motivi sociali e/o economici (per esempio il suo compagno non vuole un bimbo oppure il suo datore di lavoro non vuole che vada in maternità). La realtà che ci circonda è piena di misteri, solo che di questi tempi vengono filtrati e trasformati da chi si crede di essere sempre lucido in specchi riflettenti solo la superficie delle cose. 
Vediamo la superficie di ciò che ci circonda perchè abbiamo paura di vedere i lati nascosti e sconosciuti delle cose, perchè abbiamo paura di non avere certezze, perchè dobbiamo sempre avere un opinione su tutto, perchè crediamo che la razionalità e la scienza ci debbano per forza portare portare sicurezza quando in realtà siamo diventati schiavi più che mai della sicurezza.
E comunque prima della chimica c'è stata l'alchimia e prima dell'alchimia c'era la magia e il filo che le lega non verrà mai spezzato e si chiama ignoto. 
Mi diverte l'idea di indossare un amuleto scientificamente efficace, per questo l'idea di Africa mi fa sentire riscaldata anche se qui è inverno.

venerdì 26 dicembre 2008

e anche quest'anno Natale è passato



Stanotte il vento soffiava fortissimo... verso le 5 non riuscivo più a dormire, così mi sono alzata a fumare una sigaretta, ne ho trovata una sull'angoliera, ho acceso la tv, a quest'ora della notte fanno spesso cose interessanti: c'era un film enigmatico di cui non conosco il nome, il regista mi pareva italiano o forse francese, il periodo: anni 50? Parlava dell'amore, di un amore sofferto in un grande albergo lussuosissimo con corridoi infiniti, carrellate che parevano non finire più guidate da una voce narrante e un organo che mi facevano sentire quella ricca donna imprigionata come me, anzi peggio di me nella mia condizione di eterna precaria, come se per quella donna l'unica via d'uscita da quella stanza ingioiellata sempre aperta dovesse essere per forza l'amore di un uomo in quel palazzo di ghiaccio o fuori da lì. Mi piacerebbe tanto sapere il nome di quel film perchè quel film era così poetico anche se inquietante e gelido: ho immaginato che volesse descrivere l'aridità umana e l'incapacità, la paura di amare. Chissà a chi è venuto in mente di metterlo nel programma di rete 4 e per quale motivazione... 
.... Deve ancora arrivare la befana, ma di qui non passerà, forse...

martedì 23 dicembre 2008

no-no-no-no-no-no-no: voglio che i miei diritti vengano rispettati!


L'ho fatto di nuovo, sono scappata un'altra volta, in questo momento sto bidonando quelli dell'old west, una specie di fast-food ristorante al piano di sopra della Freccia Rossa, il nuovo centro commerciale nel centro di Brescia. Irresponsabile probabilmente è il termine più diffuso e adeguato per definirmi. Ma se dovessi dare una giustificazione assolutamente matura è questa: sono arrivata lì all'entrata alle 10.27 (il colloquio era alle 10.30), il locale era ancora chiuso così ho pensato: leggo il menù così mi preparo psicologicamente, non ho mai mangiato qui, non so nulla di questo posto, fammi informare: più scorrevo i tipi di hamburger e insalatone e più mi si formavano le lacrime agli occhi: non c'era niente che la mia mente volesse memorizzare, ricordo solo la figura degli hamburger con le patatine e una spruzzata di ketchup, non un nome di quelle trovate che mi interessi: no, no, no! è successo di nuovo come quella volta da Benetton e quell'altra volta da Pimkie: il Demone di nuovo: NO NO NO tu qui non ci entri!: PIANGI PIANGI PIANGI così non potrai entrarci, eccole sono arrivate le lacrime a portarti via di qui: eh scusa mica puoi presentarti a un colloquio piangente: penseranno: vedo che la alletta l'idea di lavorare qui: risposta: si infatti... Mi si forma un nodo alla gola: MA adesso che ho un figlio non posso comportarmi come facevo prima, non posso scappare, un lavoro è sempre un lavoro: lascio il menù, ho bisogno di bere, vado, scendo al supermercato per comprare una bottiglietta d'acqua, il nodo mi stringe un po' la gola: ahi! non voglio che gli altri mi vedano piangere, la mia arte la mia arte la mia arte, la mia ignoranza, voglio studiare: non me ne frega un cazzo dei vostri panini imbottiti e dei vostri piatti di carne: non ho nessuna intenzione di utilizzare il mio cervello allo scopo di imparare a memoria i vostri ingredienti e i nomi delle presunte leccornie che sfornate: io non lavorerò per voi: giro per il supermercato alla ricerca dell'acqua, trovata: non voglio lasciare un euro a questo supermercato di merda: resisterò, berrò a casa. Non ho ancora bevuto. Vado a bermi un bicchiere d'acqua. Fine della confessione.
Avrei preferito stare a leggere il libro di Jodorowski che avevo trovato in libreria (nell'attesa di recarmi all'old west da vera donna impegnata a trovare un'occupazione) mentre cercavo un libro di una scrittrice italiana o asiatica o africana da regalare a mia zia per Natale. Ho trovato il libro di una donna marocchina di cui non ricordo più lo pseudonimo, sul libro non c'è il vero nome, penso proprio che le regaleremo quello. 
Mi sento un'adolescente che ha fatto quello che non doveva fare e nello stesso tempo dico: perchè non ci mandate Nicole Kidman a lavorare lì? In effetti io non sono così figa e certamente non ho le sue doti di attrice, ma perchè nessuno mi ha fatto fare un corso di recitazione serio quando se lo potevano permettere? Sempre dietro a dare la colpa agli altri: fatto sta che io avevo dei diritti che non sono stati rispettati: c'è scritto nella costituzione: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." e poi "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". Il mio scopo in questa società non è quello di servire alla gente pseudoamericanate con contorno di arachidi e E621, ma siccome non ho un euro mio in tasca ho provato per l'ennesima volta a farmi andare bene un lavoro di cui non me ne frega niente e per l'ennesima volta me ne sono andata ancora prima di avere iniziato. Più di una volta me ne sono andata dopo circa un'ora di prova, una di queste volte avvenne alla forneria scongelapane impastato dalle parti di Cesena da vendere col sorriso da velina in via S. Faustino a Brescia. E tra l'altro "E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio": io sono rinata dopo il divorzio dei miei genitori ma mio padre non mi ha voluto sostenere mentre facevo l'università, mia madre non se lo poteva permettere granchè e soprattutto non è mai stata capace di risparmiare e lo stato non mi è stato di grande aiuto. Io lavoravo e studiavo e quando mi sono resa conto che comprandosi una moto mio padre mi tirava proprio per il culo di conseguenza sono crollata sotto il peso delle responsabilità che non mi sarei mai dovuta prendere io interamente, dato che lo studio è un diritto e che quello che chiedevo a mio padre non erano capricci o elemosina: non avrei mai dovuto sentirmi in colpa come lui mi faceva sentire.
... al di là di ciò domani opterò per l'agenzia che colloca all'interno del museo di S.Giulia giovani con la funzione di controllare e assistere i visitatori: in mezzo alla cultura non mi metto certo a scappare.

venerdì 12 dicembre 2008

manifestazione Brescia 12 dicembre 2008


Anche oggi io e il mio stellato non abbiamo un lavoro, quindi ci sentiamo con quelli che stanno manifestando e che noi guardiamo dalla finestra: oggi documentazione e poi uscita alla ricerca di un'occupazione un poco redditizia al centro commerciale.

giovedì 11 dicembre 2008

autunno piovoso inverno burrascoso primavera surprise


E anche oggi piove. Ieri sono andata di nuovo dalla medica. Mi ha detto che sono guarita. Sono guarita anche se non ho fatto l'areosol, ho preso solo l'antibiotico. Spero che essere andata in bici sotto la pioggia non mi faccia ammalare di nuovo e che i miei anticorpi siano tornati alla carica come si deve. 
Qualche settimana fa ho chiesto al mio stellato se i senegalesi mangiano insieme nello stesso vassoio anche con chi ha l'influenza: mi ha risposto di sì perchè non sono stronzi come noi europeiani e che se uno non ce la fa ad alzarsi mangia a letto. Va bhè noi saremo degli egoisti cronici, ma anche loro a volte non scherzano in bastardaggine. Comunque ieri dicevamo che se fossimo in Senegal io e il mio bambino saremmo meno soli e non farei tutta sta fatica a farlo smettere di ciucciare il mio latte perchè ci sarebbero un sacco di persone che ci starebbero vicine, che lo porterebbero a spasso, e poi starebbe con tanti altri bambini senza dover attraversare mezzo centro storico per raggiungere uno spazio sociale per l'infanzia. Anche là ci sono gli asili (che famiglie normali non si possono assolutamente permettere) però nella gran parte dei casi non ce n'è di bisogno perchè tra famiglia, amici, vicini di casa ci si aiuta a badare  ai bimbi. Non posso immaginare come sia realmente là la vita, so che ci saranno delle cose che non mi piaceranno e so anche che forse qui non è davvero meglio, anche se abbiamo ospedali più efficenti e c'è più possibilità di trovare un lavoro, nonostante al momento non si nuoti in buone acque industrialmente parlando e in non pochi casi nemmeno a livello sanitario... Una mia amica mi ha detto che là non si sentiva mai sola.
Finchè non ci vado in Senegal posso viverne qualcosa solo attraverso i racconti... Non sono mai stata in Spagna ma a forza di sentirne parlare a volte mi sembra quasi di esserci stata davvero. 
Non so se succeda la stessa cosa ogni giorno a tutti gli altri precari italiani, ma ho l'impressione che tutti stiamo vivendo con la testa in un altrove indefinito che può essere un altro paese europeo come un isola sperduta nell'oceano dove creare una comune, è come se il presente si fosse cristallizzato nei nostri sogni irrealizzati e nei nostri desideri più o meno irraggiungibili o più o meno raggiungibili, in un attesa che lotta dentro il nostro quotidiano agire.
Ora sono stanca, mi sto martoriando il cervello montando un video con la frenesia di una che sta per perdere l'aereo e ha fretta di arrivare, dove poi non si sa. Stasera c'è l'inaugurazione di una mostra alla Galleria dell'Ombra, mi ha dato l'impressione di essere una galleria tranquillona, è un bar galleria; uno di questi giorni devo mettermi d'accordo con la responsabile delle esposizioni per farle vedere il mio book, finalmente l'ho portato a termine e mi sono accorta che ho svariati progetti da portare a termine, anzi da far evolvere.
Mi è venuto il mal di collo a forza di stare al computer, vado a farmi un giro.


mercoledì 3 dicembre 2008

dal bordo della boccia dei pesci


Stamattina sono andata dalla medica. Ho la tosse da 3 settimane almeno, non ho tenuto il conto, per fortuna non mi era mai capitato di avere la tosse per così tanto tempo. La mia dottoressa mi ha ascoltato dei punti sulla schiena che io non riuscirei mai ad identificare nè con lo stetoscopio, nè con le mani. Mi ha detto che ho la bronchite, quindi che devo prendere un antibiotico e fare l'areosol: "ce l'ha a casa no?", io:" ... mmh veramente no...", lei: "Eh lo compri tanto prima o poi le servirà anche per il bambino" (gufa di merda), già mi avevano messo su di umore le riviste delle focolarine nella sala di aspetto, così sì che avrò fiducia in un essere invisibile e in lei... comunque se non l'avesse capito dalla mia faccia non è che ho i soldi che mi escono dalle tasche facilmente per comprarmi a cuor leggero una macchinetta per fare l'areosol..., lei:"Avrà un parente che ce l'ha!?" Per fortuna mio zio ce l'ha.
Oggi mi sono resa conto di non aver mai preso un antibiotico in vita mia da quando andavo all'asilo, credo. Devo averli presi un paio di volte forse, per questo poi non ho più dovuto prenderne e finanziare case farmaceutiche che sperano di imbottire di antibiotici milioni di bambini di modo che diventino loro consumatori a vita; mio nonno era un medico per questo mi ha sempre dato meno medicine possibile. Ora come ora le mie difese immunitarie le ho date tutte al mio bimbo allattandolo fino a venti  mesi e accompagnandolo all'asilo sotto la pioggia autunnale: io sotto il cappuccio del mio supergiubbinofigo perchè odio gli ombrelli, lui urlante sotto il parapioggia del passeggino che si divincola perchè odia quello e poi si calma e esce con la testa e io: "Stai sotto!...".... una signora un pomeriggio tardi mi fa: "Poverino quel bambino!", io isterica: "Si faccia gli affari suoi!". Certa troppa gente giudica senza conoscere.
A parte ciò è quasi Natale e in questi giorni ho riscoperto che il senso della bellezza e della brutezza è vivo in noi sin dalla più tenera età, infatti quando il mio cucciolo ha visto le stelline che la nonna ha fatto apparire sui vetri delle finestre ha esclamato un tenero e schietto:"Beglio!", è stato uno dei suoi primi commenti verbali. Evito di raccontare qual'è stata la prima faccia davvero schifata del mio neonato, ma è stata quella faccia che mi ha fatto capire che anche se nei nostri primi giorni di vita non sappiamo fare quasi niente siamo già in grado di giudicare.
..... Ora è il giorno dopo e sono chiusa in casa dopo essere uscita due volte ma non troppo, devo stare riguardata. Ieri mattina ho visto Rusty il selvaggio e stamattina il Declino dell'impero americano. Sto finendo di leggere L'eleganza del riccio. Messaggio dal ragazzo della motocicletta e da Paloma: dentro o fuori la boccia dei pesci?(non combatterebbero se fossero nel fiume, se avessero spazio)Durante il declino dell'impero americano a volte non è facile scegliere, sempre che di scelta si tratti.
Per la cronaca sono passati 11 giorni e quelli del grande negozio non mi hanno più chiamata, mi avevano detto che mi avrebbero chiamato entro 10 giorni, in caso di mancata assunzione mi manderanno una lettera in cui c'è scritto che posso ripresentare loro il mio curriculum. Qualcuno mi ha detto che magari mi chiameranno la settimana prossima, io sono incazzata con loro perchè ci trattano come topi da sperimentazione,  io di tanto in tanto mi sento nella gabbia e vorrei uscire da questo gioco psicologico che mi fa sentire nelle loro mani piene di stipendi sudati. Ieri ho provato a chiamarli, anche se mi avevano detto che mi avrebbero chiamato loro, adesso salgo io sul palco a fare il regista, a guardare dietro le quinte: risponde la voce automatica: bla bla bla ... RESTI IN ATTESA e pezzo di Madonna in loop: ma vaffanculo! Allora vado in camera mia e guardo i miei quadri per vedere se ci credo ancora: senza delle entrate fisse che mi facciano sentire responsabile della mia piccola famiglia non mi rimane altro che la mia arte in cui sperare nei momenti di sconforto.
Ci vediamo in fondo al fiume di fronte all'oceano.