venerdì 31 ottobre 2008

yeeeeeeeee



Non so ora bene come descrivere, dalla radio parte la parola "carichi" per descrivere come ci si sentiva ieri per le strade contro la gelmini, contro questo governo (e anche l'opposizione a parte mezzo Di Pietro). Arriviamo in piazza Repubblica e Umberto col megafono di radio onda d'urto ci invita a correre alla stazione: "Tutti in stazioneee!!!". Tutti all'improvviso cominciamo a correre e mi sento percorsa dall'energia collettiva adrenalinica che ci porta come un fiume per un centinaio, 200 metri non lo so, so solo che correvo! correvo! correvo! correvo! correvo! ed ero felice di rincorrere la nostra libertà e ridevo di gioia attorniata da tutti quelli che come me andavano dietro allo stesso sogno in un emozione unica! E allora arriviamo in stazione, entriamo e andiamo verso i binari, mia mamma (maestra d'asilo unica) mi chiama: "Ma cosa fai, aspetta che vengo lì!". La aspetto per non farla preoccupare, già che non è abituata a questo tipo di disobbedienza occupante binari ed è ancora mezza influenzata da quello che dicono certi telegiornali riguardo a quello che succede nelle manifestazione pacifiche. La aspetto tentata dalla voglia di andarmi a sedere anch'io con gli altri, mentre non posso nascondere a me stessa di avere avuto anch'io un po' di timore del manganello, visto quello che è successo negli ultimi tempi: ricordo l'immagine di una ragazza incinta percossa in testa perchè voleva fermare il modo criminale di gestire l'immondizia dalla sue parti, non ricordo più di quale paese campano si trattasse.
Dopo tutte le manifestazioni ben riuscite di questi giorni (a parte qualche isolato intervento becero dei fascisti e/o nazisti e di quelli che se la prendono con loro nella maniera sbagliata), non posso che continuare a credere nel movimento, mentre mi sento sempre più prossima ad espatriare... bhè tanto il movimento ha bisogno di energia e creatività ovunque: il concetto di patria mi è alieno. L'Italia è il paese dove sono nata non esiste un paese pseudodemocratico e dove le donne sono pseudorispettate in cui non mi possa sentire a casa. Sono una donna globale, posso prendere l'aereo e comprarmi una casa piuttosto spaziosa a New York per meno di 100.000 euro, qui a Brescia con 100.000 ti danno uno straccio di monolocale (forse), mi manca solo un reddito.
... Chissà come saranno messi i nostri figli a trent'anni... sarà meglio che vada al bagno prima di perdere troppo tempo.

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