Mi sfogo comprando una tela su cui gettare il mio piccolo dolore da precaria permanente.... ho fatto solo una volta la permanente, a giudicare dalle foto non stavo così male coi riccetti biondi.
Come finire questo post? In un posto? In un posto mentale? Siamo pieni di dubbi al giorno d'oggi: avranno dubbi anche quelli là? E comunque in qualche modo ognuno si deve salvare il culo: come direbbero loro quando le telecamere si spengono. E noi o aspettiamo o reagiamo, non si può sempre stare zitti: è una questione si sopravvivenza più psicologica che monetaria e fisica a dire la verità: è un po' che non ho attacchi di panico ma non tutti hanno questa fortuna.
Sbuf... mi rallegrerò scrivendo di noi, popoli e individui che credono ancora nel domani: ma cosa c'è da credere? E soprattutto da dove si comincia? Piano piano: chi va piano va sano e lontano, non facciamoci prendere dall'odio e dal nervoso altrimenti non si conclude niente di buono: mattoncino su mattoncino una casa tutta per noi l'avremo, un grande pizzico di audacia e di coraggio e una valanga di pazienza e vedremo che qualcosa a gratis prima o poi arriverà con un bel po' di solidarietà.
Sì respiro ancora!
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