mercoledì 31 dicembre 2008

funziona o no?... si ... quindi...


Oggi la mia ginecologa mi ha detto che non si sa quale sia la ragione scientifica precisa dell'efficacia della spirale come metodo contraccettivo. Abbiamo delle ipotesi scientifiche ma non delle ragioni scientifiche provate. Ho letto un articolo su internet molto sicuro di sè che dava delle ragioni non abbastanza chiare per i miei gusti (per esempio che il rame è un potente spermicida, quindi la spirale al rame sarebbe più efficacie, può darsi: Bo?). A questo punto, sapendo che la usavano anche gli egiziani migliaia di anni fa, ipotizzo che parecchie delle donne occidentali, le quali nella gran parte dei casi non credono alla magia, stiano usando un amuleto che funziona. Si sa che la spirale funziona nel 99% dei casi ma non si sa perchè, la usiamo perchè funziona ma non sappiamo perchè funziona. A questo punto ipotizzo che smetta di funzionare nell'1% dei casi perchè la donna che la porta ha smesso fortemente (dentro di sè) di non volere un bambino, ma non lo vuole far sapere agli altri per motivi sociali e/o economici (per esempio il suo compagno non vuole un bimbo oppure il suo datore di lavoro non vuole che vada in maternità). La realtà che ci circonda è piena di misteri, solo che di questi tempi vengono filtrati e trasformati da chi si crede di essere sempre lucido in specchi riflettenti solo la superficie delle cose. 
Vediamo la superficie di ciò che ci circonda perchè abbiamo paura di vedere i lati nascosti e sconosciuti delle cose, perchè abbiamo paura di non avere certezze, perchè dobbiamo sempre avere un opinione su tutto, perchè crediamo che la razionalità e la scienza ci debbano per forza portare portare sicurezza quando in realtà siamo diventati schiavi più che mai della sicurezza.
E comunque prima della chimica c'è stata l'alchimia e prima dell'alchimia c'era la magia e il filo che le lega non verrà mai spezzato e si chiama ignoto. 
Mi diverte l'idea di indossare un amuleto scientificamente efficace, per questo l'idea di Africa mi fa sentire riscaldata anche se qui è inverno.

venerdì 26 dicembre 2008

e anche quest'anno Natale è passato



Stanotte il vento soffiava fortissimo... verso le 5 non riuscivo più a dormire, così mi sono alzata a fumare una sigaretta, ne ho trovata una sull'angoliera, ho acceso la tv, a quest'ora della notte fanno spesso cose interessanti: c'era un film enigmatico di cui non conosco il nome, il regista mi pareva italiano o forse francese, il periodo: anni 50? Parlava dell'amore, di un amore sofferto in un grande albergo lussuosissimo con corridoi infiniti, carrellate che parevano non finire più guidate da una voce narrante e un organo che mi facevano sentire quella ricca donna imprigionata come me, anzi peggio di me nella mia condizione di eterna precaria, come se per quella donna l'unica via d'uscita da quella stanza ingioiellata sempre aperta dovesse essere per forza l'amore di un uomo in quel palazzo di ghiaccio o fuori da lì. Mi piacerebbe tanto sapere il nome di quel film perchè quel film era così poetico anche se inquietante e gelido: ho immaginato che volesse descrivere l'aridità umana e l'incapacità, la paura di amare. Chissà a chi è venuto in mente di metterlo nel programma di rete 4 e per quale motivazione... 
.... Deve ancora arrivare la befana, ma di qui non passerà, forse...

martedì 23 dicembre 2008

no-no-no-no-no-no-no: voglio che i miei diritti vengano rispettati!


L'ho fatto di nuovo, sono scappata un'altra volta, in questo momento sto bidonando quelli dell'old west, una specie di fast-food ristorante al piano di sopra della Freccia Rossa, il nuovo centro commerciale nel centro di Brescia. Irresponsabile probabilmente è il termine più diffuso e adeguato per definirmi. Ma se dovessi dare una giustificazione assolutamente matura è questa: sono arrivata lì all'entrata alle 10.27 (il colloquio era alle 10.30), il locale era ancora chiuso così ho pensato: leggo il menù così mi preparo psicologicamente, non ho mai mangiato qui, non so nulla di questo posto, fammi informare: più scorrevo i tipi di hamburger e insalatone e più mi si formavano le lacrime agli occhi: non c'era niente che la mia mente volesse memorizzare, ricordo solo la figura degli hamburger con le patatine e una spruzzata di ketchup, non un nome di quelle trovate che mi interessi: no, no, no! è successo di nuovo come quella volta da Benetton e quell'altra volta da Pimkie: il Demone di nuovo: NO NO NO tu qui non ci entri!: PIANGI PIANGI PIANGI così non potrai entrarci, eccole sono arrivate le lacrime a portarti via di qui: eh scusa mica puoi presentarti a un colloquio piangente: penseranno: vedo che la alletta l'idea di lavorare qui: risposta: si infatti... Mi si forma un nodo alla gola: MA adesso che ho un figlio non posso comportarmi come facevo prima, non posso scappare, un lavoro è sempre un lavoro: lascio il menù, ho bisogno di bere, vado, scendo al supermercato per comprare una bottiglietta d'acqua, il nodo mi stringe un po' la gola: ahi! non voglio che gli altri mi vedano piangere, la mia arte la mia arte la mia arte, la mia ignoranza, voglio studiare: non me ne frega un cazzo dei vostri panini imbottiti e dei vostri piatti di carne: non ho nessuna intenzione di utilizzare il mio cervello allo scopo di imparare a memoria i vostri ingredienti e i nomi delle presunte leccornie che sfornate: io non lavorerò per voi: giro per il supermercato alla ricerca dell'acqua, trovata: non voglio lasciare un euro a questo supermercato di merda: resisterò, berrò a casa. Non ho ancora bevuto. Vado a bermi un bicchiere d'acqua. Fine della confessione.
Avrei preferito stare a leggere il libro di Jodorowski che avevo trovato in libreria (nell'attesa di recarmi all'old west da vera donna impegnata a trovare un'occupazione) mentre cercavo un libro di una scrittrice italiana o asiatica o africana da regalare a mia zia per Natale. Ho trovato il libro di una donna marocchina di cui non ricordo più lo pseudonimo, sul libro non c'è il vero nome, penso proprio che le regaleremo quello. 
Mi sento un'adolescente che ha fatto quello che non doveva fare e nello stesso tempo dico: perchè non ci mandate Nicole Kidman a lavorare lì? In effetti io non sono così figa e certamente non ho le sue doti di attrice, ma perchè nessuno mi ha fatto fare un corso di recitazione serio quando se lo potevano permettere? Sempre dietro a dare la colpa agli altri: fatto sta che io avevo dei diritti che non sono stati rispettati: c'è scritto nella costituzione: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." e poi "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". Il mio scopo in questa società non è quello di servire alla gente pseudoamericanate con contorno di arachidi e E621, ma siccome non ho un euro mio in tasca ho provato per l'ennesima volta a farmi andare bene un lavoro di cui non me ne frega niente e per l'ennesima volta me ne sono andata ancora prima di avere iniziato. Più di una volta me ne sono andata dopo circa un'ora di prova, una di queste volte avvenne alla forneria scongelapane impastato dalle parti di Cesena da vendere col sorriso da velina in via S. Faustino a Brescia. E tra l'altro "E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio": io sono rinata dopo il divorzio dei miei genitori ma mio padre non mi ha voluto sostenere mentre facevo l'università, mia madre non se lo poteva permettere granchè e soprattutto non è mai stata capace di risparmiare e lo stato non mi è stato di grande aiuto. Io lavoravo e studiavo e quando mi sono resa conto che comprandosi una moto mio padre mi tirava proprio per il culo di conseguenza sono crollata sotto il peso delle responsabilità che non mi sarei mai dovuta prendere io interamente, dato che lo studio è un diritto e che quello che chiedevo a mio padre non erano capricci o elemosina: non avrei mai dovuto sentirmi in colpa come lui mi faceva sentire.
... al di là di ciò domani opterò per l'agenzia che colloca all'interno del museo di S.Giulia giovani con la funzione di controllare e assistere i visitatori: in mezzo alla cultura non mi metto certo a scappare.

venerdì 12 dicembre 2008

manifestazione Brescia 12 dicembre 2008


Anche oggi io e il mio stellato non abbiamo un lavoro, quindi ci sentiamo con quelli che stanno manifestando e che noi guardiamo dalla finestra: oggi documentazione e poi uscita alla ricerca di un'occupazione un poco redditizia al centro commerciale.

giovedì 11 dicembre 2008

autunno piovoso inverno burrascoso primavera surprise


E anche oggi piove. Ieri sono andata di nuovo dalla medica. Mi ha detto che sono guarita. Sono guarita anche se non ho fatto l'areosol, ho preso solo l'antibiotico. Spero che essere andata in bici sotto la pioggia non mi faccia ammalare di nuovo e che i miei anticorpi siano tornati alla carica come si deve. 
Qualche settimana fa ho chiesto al mio stellato se i senegalesi mangiano insieme nello stesso vassoio anche con chi ha l'influenza: mi ha risposto di sì perchè non sono stronzi come noi europeiani e che se uno non ce la fa ad alzarsi mangia a letto. Va bhè noi saremo degli egoisti cronici, ma anche loro a volte non scherzano in bastardaggine. Comunque ieri dicevamo che se fossimo in Senegal io e il mio bambino saremmo meno soli e non farei tutta sta fatica a farlo smettere di ciucciare il mio latte perchè ci sarebbero un sacco di persone che ci starebbero vicine, che lo porterebbero a spasso, e poi starebbe con tanti altri bambini senza dover attraversare mezzo centro storico per raggiungere uno spazio sociale per l'infanzia. Anche là ci sono gli asili (che famiglie normali non si possono assolutamente permettere) però nella gran parte dei casi non ce n'è di bisogno perchè tra famiglia, amici, vicini di casa ci si aiuta a badare  ai bimbi. Non posso immaginare come sia realmente là la vita, so che ci saranno delle cose che non mi piaceranno e so anche che forse qui non è davvero meglio, anche se abbiamo ospedali più efficenti e c'è più possibilità di trovare un lavoro, nonostante al momento non si nuoti in buone acque industrialmente parlando e in non pochi casi nemmeno a livello sanitario... Una mia amica mi ha detto che là non si sentiva mai sola.
Finchè non ci vado in Senegal posso viverne qualcosa solo attraverso i racconti... Non sono mai stata in Spagna ma a forza di sentirne parlare a volte mi sembra quasi di esserci stata davvero. 
Non so se succeda la stessa cosa ogni giorno a tutti gli altri precari italiani, ma ho l'impressione che tutti stiamo vivendo con la testa in un altrove indefinito che può essere un altro paese europeo come un isola sperduta nell'oceano dove creare una comune, è come se il presente si fosse cristallizzato nei nostri sogni irrealizzati e nei nostri desideri più o meno irraggiungibili o più o meno raggiungibili, in un attesa che lotta dentro il nostro quotidiano agire.
Ora sono stanca, mi sto martoriando il cervello montando un video con la frenesia di una che sta per perdere l'aereo e ha fretta di arrivare, dove poi non si sa. Stasera c'è l'inaugurazione di una mostra alla Galleria dell'Ombra, mi ha dato l'impressione di essere una galleria tranquillona, è un bar galleria; uno di questi giorni devo mettermi d'accordo con la responsabile delle esposizioni per farle vedere il mio book, finalmente l'ho portato a termine e mi sono accorta che ho svariati progetti da portare a termine, anzi da far evolvere.
Mi è venuto il mal di collo a forza di stare al computer, vado a farmi un giro.


mercoledì 3 dicembre 2008

dal bordo della boccia dei pesci


Stamattina sono andata dalla medica. Ho la tosse da 3 settimane almeno, non ho tenuto il conto, per fortuna non mi era mai capitato di avere la tosse per così tanto tempo. La mia dottoressa mi ha ascoltato dei punti sulla schiena che io non riuscirei mai ad identificare nè con lo stetoscopio, nè con le mani. Mi ha detto che ho la bronchite, quindi che devo prendere un antibiotico e fare l'areosol: "ce l'ha a casa no?", io:" ... mmh veramente no...", lei: "Eh lo compri tanto prima o poi le servirà anche per il bambino" (gufa di merda), già mi avevano messo su di umore le riviste delle focolarine nella sala di aspetto, così sì che avrò fiducia in un essere invisibile e in lei... comunque se non l'avesse capito dalla mia faccia non è che ho i soldi che mi escono dalle tasche facilmente per comprarmi a cuor leggero una macchinetta per fare l'areosol..., lei:"Avrà un parente che ce l'ha!?" Per fortuna mio zio ce l'ha.
Oggi mi sono resa conto di non aver mai preso un antibiotico in vita mia da quando andavo all'asilo, credo. Devo averli presi un paio di volte forse, per questo poi non ho più dovuto prenderne e finanziare case farmaceutiche che sperano di imbottire di antibiotici milioni di bambini di modo che diventino loro consumatori a vita; mio nonno era un medico per questo mi ha sempre dato meno medicine possibile. Ora come ora le mie difese immunitarie le ho date tutte al mio bimbo allattandolo fino a venti  mesi e accompagnandolo all'asilo sotto la pioggia autunnale: io sotto il cappuccio del mio supergiubbinofigo perchè odio gli ombrelli, lui urlante sotto il parapioggia del passeggino che si divincola perchè odia quello e poi si calma e esce con la testa e io: "Stai sotto!...".... una signora un pomeriggio tardi mi fa: "Poverino quel bambino!", io isterica: "Si faccia gli affari suoi!". Certa troppa gente giudica senza conoscere.
A parte ciò è quasi Natale e in questi giorni ho riscoperto che il senso della bellezza e della brutezza è vivo in noi sin dalla più tenera età, infatti quando il mio cucciolo ha visto le stelline che la nonna ha fatto apparire sui vetri delle finestre ha esclamato un tenero e schietto:"Beglio!", è stato uno dei suoi primi commenti verbali. Evito di raccontare qual'è stata la prima faccia davvero schifata del mio neonato, ma è stata quella faccia che mi ha fatto capire che anche se nei nostri primi giorni di vita non sappiamo fare quasi niente siamo già in grado di giudicare.
..... Ora è il giorno dopo e sono chiusa in casa dopo essere uscita due volte ma non troppo, devo stare riguardata. Ieri mattina ho visto Rusty il selvaggio e stamattina il Declino dell'impero americano. Sto finendo di leggere L'eleganza del riccio. Messaggio dal ragazzo della motocicletta e da Paloma: dentro o fuori la boccia dei pesci?(non combatterebbero se fossero nel fiume, se avessero spazio)Durante il declino dell'impero americano a volte non è facile scegliere, sempre che di scelta si tratti.
Per la cronaca sono passati 11 giorni e quelli del grande negozio non mi hanno più chiamata, mi avevano detto che mi avrebbero chiamato entro 10 giorni, in caso di mancata assunzione mi manderanno una lettera in cui c'è scritto che posso ripresentare loro il mio curriculum. Qualcuno mi ha detto che magari mi chiameranno la settimana prossima, io sono incazzata con loro perchè ci trattano come topi da sperimentazione,  io di tanto in tanto mi sento nella gabbia e vorrei uscire da questo gioco psicologico che mi fa sentire nelle loro mani piene di stipendi sudati. Ieri ho provato a chiamarli, anche se mi avevano detto che mi avrebbero chiamato loro, adesso salgo io sul palco a fare il regista, a guardare dietro le quinte: risponde la voce automatica: bla bla bla ... RESTI IN ATTESA e pezzo di Madonna in loop: ma vaffanculo! Allora vado in camera mia e guardo i miei quadri per vedere se ci credo ancora: senza delle entrate fisse che mi facciano sentire responsabile della mia piccola famiglia non mi rimane altro che la mia arte in cui sperare nei momenti di sconforto.
Ci vediamo in fondo al fiume di fronte all'oceano.

venerdì 28 novembre 2008

... pioggia d'autunno


Eccomi a casa, fuori piove, dopo una settimana di sole tra cui è apparsa una mattina di neve e qualche giornata di cielo grigiobianco. 
Siamo in attesa: io aspetto che mi dicano se mi hanno preso o no da H&M, nessuno ha ancora chiamato il mio ragazzo per qualche colloquio, suo zio pure è senza lavoro e non so come faranno a pagare l'affitto, praticamente non lo pagheranno. Il governo ci prende per il culo con la socialcard di 40 euro al mese a chi ha dichiarato fino a 6000 euro l'anno. Io che non ho potuto dichiarare neanche 1 centesimo e ho un figlio potrò chiedere qualcosa? Probabilmente no perchè dovremmo risultare a carico di mia mamma che per fortuna è insegnante di ruolo e a quanto pare guadagna quanto dichiara un gioielliere, caspita!
Le mattine e i pomeriggi scorrono tra la gioia e la sensazione di paralisi generale, la gioia dei sorrisi del nostro cucciolo e la rottura di palle di essere sempre senza un euro nostro, non avere una casa nostra, degli spazi nostri, dei ritmi nostri. E poi mi vengono in mente quelle persone costrette a vivere nelle discariche e penso al mio bel soffitto in affitto sulla testa e riconosco la comodità del mio letto a due piazze, così mi sento una precaria fortunata nonostante tutto il nostro precariato, anche se tutta la precarietà che ci circonda da nord al sud del mondo non è affatto giusta ed è assolutamente risolvibile.
... Ieri ho comprato la coccoina per incollare delle foto, ha un profumo di qualcosa alle mandorle irresistibile.


giovedì 20 novembre 2008

un vociare appena sveglia.. sarà ora di andare in piazza

Stamattina mi sveglio... ora ho i ricordi sfasati... non so se ero appena sveglia o mezz'ora dopo... comunque sentivo da fuori credo qualche megafono..... penso mmh oggi c'è lo sciopero della CGIL (da quanto ho capito l'unico sindacato di questo paese degno di chiamarsi sindacato e non "svenditore di diritti umani" come la CISL e la UIL), guardo fuori dalla finestra: le auto non sono ancora bloccate, nessuno si è messo già a strombazzare con ignoranza incazzata, Bo?... sogno ancora o son desta? uffa saranno in Piazza Repubblica e da qua non posso vedere niente, mi sembra di sentire la voce di De Andrè, ma da quale parte esattamente arriva questo vociare manifestante?.. prima o poi incontrerò il corteo.
Ah sì, avevo finito di fare la doccia, mi stavo vestendo, il mio cucciolo si era arrampicato sul divano per vedere cosa stava succedendo fuori dalla finestra, da qui non si vede niente, le solite macchine, si mette a cercucchiare nel portacose mentre mi vesto, !no quello no!. Andiamo in sala a far colazione con latte e corn-flakes ...mangia o spaciuga? il mio inconscio lo deve vedere che si nutre ... vesto il mio cucciolo.. cerco di staccarlo dal suo tamburo per mettergli le scarpe..  si stava proprio divertendo.. ma è ora di andare all'asilo (mannaggia agli orari capitalisti), andiamo andiamo, dai fatti mettere il giubbino!: è tardi! (sempre tutti i giorni tardi, alla fine ci piace dormire più che si può...). Oh che bello! Si è seduto sul passeggino senza fare storie, che bravo bambino il mio cucciolo ribelle! Si va, si va all'asilo... cammina, cammina arriviamo in Piazza Garibaldi e vediamo dall'altro lato il concentramento di bandiere rosse con scritte blu della Fiom: Eccoli! Ma come facevo a sentirli da casa? Bo, sarà che gli altri si son trovati in Piazza Repubblica. Cammina, cammina, cammina arriviamo all'asilo: sistemo il passeggino, faccio scendere il mio cucciolo: bacio, bacio, bacio mio amore bello. "E-o-ardo!" indica con il ditino, "Si, è il triciclo di Edoardo! Hai visto?" (che bravo il mio cucciolo ha detto "E-o-ardo!", entriamo: "Eccolo Edoardo!", "Ciao" "Ciao"... andiamo nella nostra sezione,  togliamo il giubbino, togliamo le scarpe e i calzini, mettiamo le calzine antiscivolo e andiamo dalla maestra. Il mio cucciolo vuol venire in braccio: eccolo qua fra le mie braccia il mio amore grande, non so più se è lui attaccato a me o se sono io attaccata a lui mentre la maestra lo invita ad andare in braccio a lei, (che coccoloni!) La maestra lo prende, il mio cucciolo piagnucola un po' e in questo frangente di piccola disperazione ci salutiamo, tra poco sarà impegnato a giocare con una macchina e poi a vedere la magia della frutta. 
Mezza dimentica della manifestazione, penso a cosa posso prendere di merenda al mio cucciolo e mi dirigo verso la nostra fornaia di fiducia... arrivo e vedo arrivare in lontananza il corteo degli studenti e dei docenti con gli striscioni. Proprio al momento giusto! Entro in panetteria, al bancone c'è Sibilla (lei prima lavorava al bar) vede arrivare il corteo ed esclama: "Oddio! Ancora con questi scioperi!" (..ecco perchè non sono mai riuscita a legare sul serio con lei..) Io le rispondo: "Mi sembra giusto che scioperino! Il governo sta distruggendo la scuola!" e ordino 2 panini alla vaniglia, 3 pizzette e una baguette piccola. Nel frattempo entra una signora anziana che esclama: "Sono veramente furiosa! Ai miei tempi non si facevano tutti questi scioperi!", io le rispondo: "Probabilmente perchè eravate più ignoranti!", mi è uscito dal cuore e dallo stomaco, infatti lei è rimasta inebetita e non mi ha risposto. Non ho voglia di discutere, ho detto quello che avrei potuto fare a meno di dire, anche perchè non è così che si fa capire alla gente che lo stato delle cose non è quello che dipinge loro Emilio Fede o il TG1, fatto sta che l'ho detto perchè non mi ci è stato dentro, e alla fine sono pure contenta di non essermi censurata visto che io non sono sotto nessuna vigilanza, dato il mio auditel.
Esco dalla forneria e proprio in quell'istante il corteo arriva di fronte a me, cosa faccio? Vado a casa a finire di fare quello che devo fare? No, sciopero anch'io! mi unisco all'onda, l'onda ha bisogno di tutti noi, il mio da fare può aspettare, non ho niente da perdere ma solo da guadagnare: "Noi la crisi non la paghiamo!"
E così vado anch'io a urlare con quelli che scioperano "La scuola pubblica non si tocca! La difenderemo con la lotta!" e faccio scivolare fuori di me la rabbia che mi viene ad abitare ogni volta che accendo la tv per tenermi aggiornata sullo stato della nostra "democrazia". 
Arriviamo in piazza Loggia e ascolto gli interventi dei rappresentanti di quelli che sono in piazza: sono d'accordo... sotto il palco vedo la bandiera dell'A.N.P.I.: Associazione Nazionale Partigiani d'Italia: quando loro se ne saranno andati tutti chi ci sarà? Come sarà quando ci saremo noi da vecchi?: quale sarà la nostra bandiera? Avremo una bandiera? Che cosa sarà accaduto quando noi saremo vecchi?... le guerre?... 
Alla fine degli interventi sul palco  suonano dei signori sinti: 2 alla chitarra (possibile? non me lo ricordo, il secondo era proprio alla chitarra?) e uno al violino che stride fuori dal megafono. Ora torno a casa... per le scale mi sento liberata, ed apro la porta felice di essermi espressa.

giovedì 13 novembre 2008

pioggia senza permesso di soggiorno


in questa città piove piove piove, una pioggia noiosa come la giunta comunale. Bleah! Un tempo, un clima che sembra lo sfondo migliore per i tempi che corrono: con mal di gola, tosse, raffreddore e un virus dilagante che fa vomitare e prende malamente l'intestino, questa la cornice delle decisioni parlamentari: tutti che stanno male, tutti che si lamentano sia in piazza, sia per i disturbi fisici. Non ce la si può più fare. Ieri guardo gli annunci su ottopiù: 10 offerte di lavoro, almeno 3 pagine di domande di lavoro: mi è parso il picco dello sbilanciamento. 
...In questi giorni un amico senegalese del mio ragazzo è dovuto tornare dalla Norvegia per ripresentare di nuovo la domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, è dal 2000 che vive in Norvegia e deve comunque tornare in Italia ogni anno per richiedere il rinnovo di quel cavolo di permesso di soggiorno. Ci mettono 1 anno e mezzo minimo a dartelo e dopo due mesi scade perchè il corso di validità va per esempio da marzo a marzo, ma te lo consegnano a gennaio: una vera e propria presa per il culo! E da marzo a gennaio hai in mano la ricevuta della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno che ti obbliga a rimanere in Italia o a ritornare nel tuo paese di origine, quindi se vuoi far scalo in un altro paese europeo per risparmiare sul biglietto aereo non puoi, o se vuoi andare a lavorare in un altro paese dell'unione europea non puoi, devi aspettare quei due mesi in cui avrai in mano il vero permesso di soggiorno e non quella ricevuta maledetta: se sono tutti qui è colpa della legge Bossi-Fini (se non hai il permesso di soggiorno non puoi avere il lavoro, se non hai il lavoro non puoi avere il permesso e quindi in gran parte dei casi bisogna aspettar la sanatoria) non degli immigrati che dell'Italia ne hanno strapieni i coglioni e se ne andrebbero quasi tutti molto volentieri, e che se potessero se ne starebbero a casa loro dalle loro famiglie e non qui a soffrire di nostalgia. L'amico senegalese del mio ragazzo  ha avuto la cattiva di idea di venire a lavorare in Italia nel 1997 e quindi ha dovuto richiedere qui il permesso di soggiorno, così ora è legato a questo cavolo di paese perchè la legge dice che il permesso di soggiorno deve venire a richiederlo qui. Non è giusto! 
In ogni caso me ne andrei anch'io a vivere in Norvegia quasi quasi, sua moglie per i suoi due figli prende ogni mese all'incirca 800 euro. Anche se uno è disoccupato gli viene assegnata una casa e ha il sostegno finanziario dello stato. Se fosse così anche qui magari non esisterebbero i barboni: non è colpa dei barboni se sono barboni, è colpa dello stato, come non è colpa degli immigrati se non hanno il permesso di soggiorno, visto che per avere il permesso di soggiorno ci vuole il lavoro e i contratti a tempo determinato di 2 mesi non se li fanno volentieri certo loro e visto che non sono loro ad autolicenziarsi in massa o a mandarsi in cassa integrazione. 
La verità è che gli immigrati vengono messi in cattiva luce dai politici perchè i veri colpevoli dello schifoso stato delle cose sono loro stessi, i politici: i veri criminali in questo paese sono parecchi politici che stanno al governo e i mafiosi che li appoggiano ed è per questo che cercano di far ricadere l'attenzione sui cosiddetti "clandestini", i quali "clandestini" in realtà sono semplicemente persone come noi che sono qui per lavorare, soprattutto se qualcuno facesse loro un bel contratto di lavoro a tempo indeterminato. 

giovedì 6 novembre 2008

Obama days


Ieri il mio stellato è arrivato per pranzare insieme e prima di entrare in casa si è affacciato simpaticamente alla porta socchiusa e si è messo a farmi il segno di vittoria con tutte e due le mani con un sorrisone grande così. Io l'ho fatto entrare chiedendomi: cosa mi sta comunicando con quella faccia così allegra? Bo? Non lo capisco... ci siamo seduti a tavola e continuava a farmi i segni di vittoria senza dirmi niente, allora gli ho chiesto: "Hai trovato un lavoro?": "Noo.." e continuava a farmi un sorrisone con i suoi indici insieme ai medi alzati... Bo?...??.. AH! HA VINTO OBAMA! Che bello!
Già lo sapevo ma non l'avevo ancora sentito ufficialmente, non avevo voglia di frantumarmi il cervello nell'attesa davanti alla tv. 
Non credevo nemmeno io che sarei stata così contenta per la sua vittoria schiacciante, eppure mentre andavo a prendere il mio cucciolo all'asilo mi veniva da sorridere ed ero proprio felice per questo, forse anche perchè mio figlio è mulatto come lui. 
Speriamo che il nuovo presidente degli Stati Uniti si comporti bene... ma al di là di quello che farà il fatto che proprio lui abbia vinto ha reso gioiose decine di milioni di persone in tutto il mondo solo per quello che ciò rappresenta: dalla schiavitù alla presidenza degli Stati Uniti!

mercoledì 5 novembre 2008

perchè proprio Rimini?


Ho visto gli attori ormai vecchi da giovani, potrei anche ordinare delle mozzarelle in carrozza.
Ho sorvolato le Alpi, ma nessuno è mai venuto a prendermi con una Ferrari,
il perchè non lo so ancora ma certamente lo sai tu;
potrei andare a vedere i Delfini in un delfinario:
non c'è che la mancanza di libertà a darti certe ventate di allegria.
Sono appena tornata dal Nuovo Mondo. Ho mangiato tutti i biscotti e ho occhi innocenti per dire bugie. Se sia Coraggio o no lo sa solo chi ce l'ha. 
... gli sono rimasti i capelli arruffati. Eccolo al molo con i suoi turbamenti: se tu non ci sei non ho voglia di esserci:
domani è un altro giorno e si vedrà:
ma quale sarebbe la prima notte di quiete?
... Ho le chiavi di una casa sotto la pioggia dove la nostra malinconia si nasconderà e il piacere inaspettato arriverà.
Che cos'è questa diavoleria cinematografica?

martedì 4 novembre 2008

TOCCARE COL CUORE che SIAMO TUTTI UGUALI


Un conto è dire o pensare che siamo tutti uguali, anche se abbiamo colori della pelle, etnie, religioni, usanze diverse, e un conto è sentirlo, vederlo, percepirlo. A me è capitato per la prima volta il primo giorno che il mio cucciolo è andato all'asilo nido. Io dovevo stare lì con lui per un'ora insieme alle maestre e gli altri bambini per farlo abituare all'ambiente. E' arrivato il rito della frutta e tutti i bimbi (tra l'anno e i 2 anni) stavano seduti sulle miniseggioline al mini tavolo, con le loro due maestremamme che stavano per fargli la magia per far comparire da sotto il canovaccio gli spicchi di mela, banana, pera nel piatto bianco di plastica. Qualcuno voleva alzarsi a giocare e gironzolare, ma tutti stavano attenti ed erano emozionati alla stessa maniera, ognuno con la sua personalità. Per me è stato tenerissimo e commovente vedere come fossero davvero tutti uguali anche se originari di tanti paesi diversi. In sezione con il mio cucciolo (che è italosenegalese) ci sono due bimbi originari delle Filippine, uno dei quali strapazza sempre tutti di baci e abbracci, un bimbo ucrainopakistano, una bimba che ha i genitori peruviani, un bimbo marocchino, un bimbo rumeno che l'anno scorso stava con una bimba italiana, mentre quest'anno dorme mano nella mano con un' altra bimba italiana, l'altra quest'anno non se lo fila più come prima, poi c'è un bimbo italiano che ha il papà che viene dal sud, ci sono Pietro, Luca, Alessandra, Giulia che ha la mamma di un paese dell'est europa che non ho ancora identificato. Vedere tutti insieme questi bambini così piccoli (le cui differenze principali stanno solo nei tratti somatici e nei più svariati colori della pelle) può far capire e sentire che il bello della loro età è che non hanno una cultura che li spinga a discriminare gli altri, nessuno di loro ha una religione, nessuno di loro sa parlare una lingua alla perfezione, ma tutti si capiscono:  ognuno di loro ha lo stesso bisogno d'amore e l'unica cultura di cui necessitano è una cultura di pace. E una cultura di pace è quella che dobbiamo costruire per stare tutti davvero bene. 

P.S. Come si può notare dalla tabellainformagenitori riguardo a quello e quanto hanno mangiato, quando c'è la pizza tutti la mangiano 2volte, mentre i finocchi non li mangia mai nessuno a parte uno (l'eccezione che conferma la regola).

lunedì 3 novembre 2008

in cerca di lavoro

Io e il mio stellato stiamo cercando lavoro. La settimana scorsa ho fatto un colloquio presso un grande negozio di abbigliamento appartenente a una catena svedese. Ho notato che tra le commese c'era una ragazza coi dread tinti di rosso pieni di gingilli: se hanno preso lei posso essere assunta anch'io! Speriamo bene... il mio ragazzo invece sta facendo il tour mensile di tutte le agenzie interinali/cooperative della città, ed ogni mattina spera che il suo telefono squilli; entrambi quando dovesse accadere speriamo che non si tratti di un lavoro intossicante o troppo rischioso. Eccolo! ha suonato il campanello: ora pranzettiamo insieme! gnam gnam gnam...slurp!

una casa spaziosa a meno di 100.000 euro a NY


Forse avevo esagerato, allora sono andata a cercare su eBay e con yahoo se davvero si può trovare una casa a meno di 100.000 euro a New York. Ho trovato delle case all'asta con prezzi iniziali tipo 5$, 39 dollari, 9 $, 3 $: ma fanno sul serio? bhè sicuramente è un'esca, ma è comunque sorprendente trovare un elenco di case a meno di 50 dollari, anche se nessuno le venderà mai all'incirca a 60 dollari, non si tratta mica di un iPod o un telefonino. Comunque a parte questo elenco ho trovato una casa gigante a 89.000 dollari, ma non ho capito se si trovasse nella città di NY o nello stato di New York. A Brodway ho trovato un sacco di appartamenti lussuosi a prezzi spropositati, ma d'altronde è Brodway. Vicino alle cascate del Niagara casa gigante da immaginario collettivo europeo filmico a 29.900 dollari. Dal mio punto di vista italiano trovare delle case così grandi a più o meno 50.000 dollari è incredibile. Comunque io in un posto dove se non hai l'assicurazione sanitaria non ti curano non ci vorrei mai vivere, peccato che stia andando a finire così anche qui: infatti non mi curo più come una volta. Perchè ora anche qui la sanità la stanno privatizzando e i medici non sono più disponibili come anni fa e prendersi cura del proprio corpo sta diventando sempre più un impresa se non si hanno parecchi soldi. Quando ero più piccola facevamo una telefonata e andavamo dallo specialista senza problemi (quand'eravamo più o meno ricchi), adesso anche mia madre si dimentica della cervicale quando c'è da prendere l'appuntamento dal fisioterapista a 70 euro a seduta, lei che ha sempre criticato me quando non mi organizzo a dovere, lei che in certe cose è sempre stata precisa. Mi sembra quasi irreale il fatto che adesso si debba prendere l'appuntamento per andare dal medico generico e che a volte ci sia da aspettare una settimana per farsi vedere: tanto se stai male male vai addirittura al pronto soccorso, però se non era davvero urgente ti tocca pagare: e io mi rifiuto di pagare: io paziente ignorante come faccio a sapere se è grave o no quello che ho se non so e non capisco cosa sia? 
Obama promette la sanità pubblica mentre in Italia si va verso quel modello americano che negli Stati Uniti nessuno può più sopportare perchè evidentemente ingiusto e inumano. Mentre il sogno americano è svanito il nostro governo continua a privatizzare e a elogiare il liberismo, pur essendo socialista con chi di soldi non ne ha bisogno e soprattutto non li merita, compiendo un copia incolla dello schifoso agire governativo statunitense sempre più odiato dalle masse impoverite e incazzate.
Ora sono stanca, il cielo è grigio ma non demordo. Domani ci saranno le elezioni negli USA, qualcuno mi ha detto che in qualche stato hanno già votato, io sono stufa di vedere le facce di Obama e McCain al telegiornale come sono stufa dei nostri telegiornali a senso unico, anche se mi tengono aggiornata sul livello di scempiaggine raggiunto dal genere umano al potere.... sbadiglio e mi chiedo quando mi sentirò la testa meno ovattata (sarà proprio lo smog?)... e mi ricordo delle caprette che abbiamo conosciuto in campagna l'estate da poco trascorsa, quando per la prima volta nella mia vita postinfanzia ho visto mungere un animale, forse a sei o sette anni ho visto mungere una mucca quando andavamo in montagna... il latte appena munto è pieno di schiuma e mi faceva venire in mente lo spumone e il suo sapore di panna, il mio cucciolo correva di qua e di là, inseguiva i gattini, il cane e si divertiva un mondo, non che in città non si diverta... ma là... anche se in campagna non so se ci riuscirei a vivere più di 2 mesi ... ? ...

venerdì 31 ottobre 2008

yeeeeeeeee



Non so ora bene come descrivere, dalla radio parte la parola "carichi" per descrivere come ci si sentiva ieri per le strade contro la gelmini, contro questo governo (e anche l'opposizione a parte mezzo Di Pietro). Arriviamo in piazza Repubblica e Umberto col megafono di radio onda d'urto ci invita a correre alla stazione: "Tutti in stazioneee!!!". Tutti all'improvviso cominciamo a correre e mi sento percorsa dall'energia collettiva adrenalinica che ci porta come un fiume per un centinaio, 200 metri non lo so, so solo che correvo! correvo! correvo! correvo! correvo! ed ero felice di rincorrere la nostra libertà e ridevo di gioia attorniata da tutti quelli che come me andavano dietro allo stesso sogno in un emozione unica! E allora arriviamo in stazione, entriamo e andiamo verso i binari, mia mamma (maestra d'asilo unica) mi chiama: "Ma cosa fai, aspetta che vengo lì!". La aspetto per non farla preoccupare, già che non è abituata a questo tipo di disobbedienza occupante binari ed è ancora mezza influenzata da quello che dicono certi telegiornali riguardo a quello che succede nelle manifestazione pacifiche. La aspetto tentata dalla voglia di andarmi a sedere anch'io con gli altri, mentre non posso nascondere a me stessa di avere avuto anch'io un po' di timore del manganello, visto quello che è successo negli ultimi tempi: ricordo l'immagine di una ragazza incinta percossa in testa perchè voleva fermare il modo criminale di gestire l'immondizia dalla sue parti, non ricordo più di quale paese campano si trattasse.
Dopo tutte le manifestazioni ben riuscite di questi giorni (a parte qualche isolato intervento becero dei fascisti e/o nazisti e di quelli che se la prendono con loro nella maniera sbagliata), non posso che continuare a credere nel movimento, mentre mi sento sempre più prossima ad espatriare... bhè tanto il movimento ha bisogno di energia e creatività ovunque: il concetto di patria mi è alieno. L'Italia è il paese dove sono nata non esiste un paese pseudodemocratico e dove le donne sono pseudorispettate in cui non mi possa sentire a casa. Sono una donna globale, posso prendere l'aereo e comprarmi una casa piuttosto spaziosa a New York per meno di 100.000 euro, qui a Brescia con 100.000 ti danno uno straccio di monolocale (forse), mi manca solo un reddito.
... Chissà come saranno messi i nostri figli a trent'anni... sarà meglio che vada al bagno prima di perdere troppo tempo.

lunedì 20 ottobre 2008

curriculum

oh che palle! questo tempo mi sta annichilendo. Mi sono vestita comoda di fretta per portare il mio bimbo all'asilo nido. Dovrei portare curriculum di qua e di là ma mi dovrei cambiare, predisporre mentalmente diversamente, truccare, mascherare, diventare quella che non sono e non ne ho affatto voglia: ho voglia di stare sbragata con la tuta. Metterò domani i jeans a sigaretta etc. etc. per convincere qualcuno a darmi uno straccio di lavoro malpagato: andrò all'ordine degli avvocati con un amica neoavvocato a portare il mio curriculum. Stamattina sono andata in bicicletta a ritirare i miei quadri che ho esposto per un mese al Living cafè, non ne ho venduto manco uno, con i quadri in questo periodo è dura, ci sono pochi soldi in giro e bla bla. Siamo all'apice dell'arricchimento dei più ricchi e all'apice dell'impoverimento dei più poveri. Spero che le banche non si mangino la liquidazione di mia madre quando andrà in pensione, altrimenti è finita davvero. Sto pensando di creare delle magliette, dato che quelle fanno più gola dei quadri e sono più abbordabili. Non so come svoltare la mattinata facendo qualcosa di costruttivo; okay sto scrivendo, e poi? Cosa diavolo faccio. Devo pranzare, il mio cucciolo lo vado a prendere alle 15.30. Mi sta venendo mal di testa. Il cielo rimane grigio, io non è che sia grigia dentro, ma mi voglio inventare qualcosa da fare... sbadiglio... mi sa che vado a fare un giro in bici, mi porto dietro il curriculum e rimango vestita così, coi pantaloni della tuta marroni danza, la felpa col cappuccio grigia e il giubbino senza maniche grigio, il mio viso è certamente più splendente dei vestiti che indosso con orgoglio sentendomi il corpo libero. Vado...

venerdì 17 ottobre 2008

in corteo sotto la pioggia

stamattina a Roma la moltitudine avanza ed io sono con lei. Stamattina sono andata a un colloquio, non è facile farsi assumere: la priorità è per chi dà la disponibilità assoluta, no di certo per chi ha un figlio. 465 euro sputati in faccia come elemosina come contributo di disoccupazione per il padre di mio figlio che nel 2007 ha lavorato troppo poco. Come se fosse colpa nostra se il lavoro come ce lo danno ce lo tolgono. Siamo incazzati, siamo stufi e cambieremo il mondo perchè deve cambiare, perchè tutte queste prese in giro sono insopportabili, mi fanno gonfiare la faccia di rabbia quei politici di destra e di sinistra che sono al governo e che mi vengono a parlare di welfare (stato sociale) da riformare, quando lo stato sociale lo stanno tagliando totalmente. E' inutile parlare di quanti precari ci sono: tu in televisione vieni a scontrarti per mezz'ora su quanti sono i giovani precari: siamo quasi tutti precari, cazzo! Non c'è bisogno di litigare per sapere quanti siamo: alla prossima parola tiro l'altra ciabatta sullo schermo: non ci sono più parole che potete dire a cuor leggero perchè nessun essere vivente vi crederà. I nostri conti in rosso urlano: e mi chiedo perchè non ingrasso più come una volta: davvero è perchè teniamo meno cibo in casa? Veramente non ci possiamo più permettere qualche chilo di troppo? Ma c'è anche chi ingrassa lo stesso perchè compra tali schifezze chimiche con grassi idrogenati in offerta che ti riempiono di tossine che accumuli sul girovita. C'è dell'ironia, sana ironia in tutto questo: sana ironia utilizzabile come fonte energetica per produrre beni compatibili con l'ambiente: vasellame, pentole, biscotti, pizze, minestroni senza busta di plastica. Perciò propongo meno auto in città e più orti nelle aiuole pubbliche: è ora di finirla con i supermercati. Credete ancora che un call center sia più affidabile della terra fertile che avete sotto i piedi? Il fatto è che se non vogliamo essere fottuti e licenziati a vita l'unica soluzione è autorganizzarsi, autoprodurre, autoassumersi: il che significherebbe anche meno camion, meno smog, più occupazione e meno ore di lavoro. Forse non mi sono spiegata abbastanza bene, fatto sta che prima o poi scopriremo tutto e dovremo inventare di tutto per non far sì che le nostre tasse se le prendano le banche compresi i nostri stipendi: siamo noi che salviamo le banche, non loro e i loro prestiti da usurai, siamo stati noi con le nostre tasse a salvare l'Alitalia, non il governo. Siamo noi che dobbiamo costruire un futuro degno di essere vissuto.

giovedì 9 ottobre 2008

domani

Eccoci a domani, è arrivato oggi. Nuova giornata densa di novità per la mia vita e per il mondo. Sono e siamo, guarda caso, in una nuova fase. Cosa aspettarci da domani? Stamattina ho provato a vendere un giaccone di pelle comprato... fammi fare il conto... ho 29 anni, quando mia madre me lo comprò ne avevo all'incirca 16: 29-16 uguale 13 anni. E' ormai un adolescente, messo poche volte, un capriccio da quindicenne, parte di un passato che non voglio nemmeno ricordare, nonostante mi tocchi incontrarlo di tanto in tanto, anche per questo me ne vorrei andare lontano. La signora del negozio compra vendi scambia roba usata ora però compra solo roba selezionata: pellicce, argenteria, antiquariato: di giacche di pelle ne ha comprate già abbastanza e non ne vende abbastanza. Niente: il mio sogno di 100 euro utili in tasca è svanito, me lo sentivo: c'è crisi.
Mi sfogo comprando una tela su cui gettare il mio piccolo dolore da precaria permanente.... ho fatto solo una volta la permanente, a giudicare dalle foto non stavo così male coi riccetti biondi.
Come finire questo post? In un posto? In un posto mentale? Siamo pieni di dubbi al giorno d'oggi: avranno dubbi anche quelli là? E comunque in qualche modo ognuno si deve salvare il culo: come direbbero loro quando le telecamere si spengono. E noi o aspettiamo o reagiamo, non si può sempre stare zitti: è una questione si sopravvivenza più psicologica che monetaria e fisica a dire la verità: è un po' che non ho attacchi di panico ma non tutti hanno questa fortuna.
Sbuf... mi rallegrerò scrivendo di noi, popoli e individui che credono ancora nel domani: ma cosa c'è da credere? E soprattutto da dove si comincia? Piano piano: chi va piano va sano e lontano, non facciamoci prendere dall'odio e dal nervoso altrimenti non si conclude niente di buono: mattoncino su mattoncino una casa tutta per noi l'avremo, un grande pizzico di audacia e di coraggio e una valanga di pazienza e vedremo che qualcosa a gratis prima o poi arriverà con un bel po' di solidarietà. 
Sì respiro ancora!

mercoledì 8 ottobre 2008

oggi

é la prima volta che scrivo e non so cosa scrivere, ma so che quando mi metto a scrivere prima o poi qualcosa mi esce fuori: la giornata di oggi è stata bella. Avere una creatura di cui occuparsi rende le giornate dense d'amore: ieri al colloquio alla Pam il responsabile non ha tenuto conto del fatto che ha volte le persone preferiscono avere meno soldi e avere più tempo per amare i propri figli, continuava a chiedermi perchè non volevo fare il full-time. Si sono ancora sulle spalle di mia madre, siamo in rosso come gran parte delle famiglie italiane, ma preferisco vedere il rosso come l'amore che do al mio cucciolo. Noi che ci crediamo più evoluti solo perchè sappiamo soggiogare gli altri animali e ci siamo inventati certe architetture quando le api non sono da meno, non potremmo lavorare meno come i gatti? La risposta è si, basta che certa gente smetta di fare certi capricci che portano a guerre inaccettabili.
Ecco per oggi ho finito: buone costruzioni!